martedì 27 febbraio 2018

Socrate, la forza del dialogo e Platone

Socrate nonostante spesso sia associato ai Sofisti  dedica la sua vita alla filosofia, ai suoi allievi non trasmette un insegnamento tecnico ma bensì morale, per il quale non chiede una ricompensa.
Attraverso il dialogo, Socrate pone delle domande per mettere alla prova le loro convinzioni. Egli cerca la risposta nel concetto, cioè dalla definizione.






Platone segue la strada tracciata da Socrate in un progetto di riforma culturale. Nella Repubblica egli descrive uno stato ideale guidato dai filosofi e prospetta un percorso educativo destinato ai migliori di ogni classe sociale. Nelle Leggi, dove formula un progetto politico più concreto, Platone estende il suo programma educativo a tutti i cittadini.

I Sofisti

Nel contesto di Atene compaiono i sofisti, cioè insegnanti a pagamento di dialettica e retorica.
Essi insegnano l'aretè politica, ossia la capacità di convincere l'uditorio della propria tesi e di demolire quella dell'avversario.
Per poter battere un avversario con le tecniche del confronto verbale, i sofisti pongono il possesso di un sapere enciclopedico
Vengono gettate le basi della paidèia greca, ovvero la poesia, il mito e la scienza.
I sofisti sono stati accusati di scetticismo, perché hanno affermato che non è possibile conoscere nulla con certezza, e di nichilismo, perché hanno affermato che non esistono verità assolute.


Atene e Sparta

Sparta e Atene costituiscono due modelli molto diversi.
A Sparta vige una monarchia e l'educazione è di tipo militare, per formare buoni soldati.
Ad Atene invece l'educazione si propone per formare buoni cittadini. 

Per la partecipazione alle istituzioni politiche era necessaria una buona formazione e un'adeguata preparazione culturale.

SPARTA


Dai sette anni in poi lo stato sottrae i figli maschi allo stato per inserirli in fratellanze cioè  scuole militari.
A 20 si 'entra' nell'età adulta.









ATENE
Dai 7 ai 14 anni vanno alla scuola elementare, in seguito poi frequentano - alcuni ragazzi - le scuole superiori, al compimento dei 18 anni iniziano la scuola militare fino al compimento dei 20.

Esiodo e l'aretè nel mondo cittadino

Insieme ad Omero va ricordato Esiodo, il poeta più antico della Grecia, il primo di cui abbiamo notizie attendibili. Scrisse due opere di cui si dubita la vera unità, la Teogonia e le opere e i giorni.Nelle opere e i giorni si parla di due concetti fondamentali, il lavoro e la giustizia, oltre ai quali sono presenti consiglio morali, economici, consigli sul matrimonio e sui rapporti con gli amici.
Nella Teogonia parla dell'origine dell'universo ed elenca le generazioni degli dei nei tre periodi della storia del mondo: Urano, Crono e Zeus.

La Grecia arcaica

La scuola, assume ad Atene e Roma i caratteri che la segnano fino ai nostri tempi. Ma oltre gli aspetti materiali e organizzativi, il mondo classico ha lasciato in eredità l'idea di un'educazione che riguarda la persona nel suo insieme.


L' educazione greca si sviluppa grazie ai miti, in particolare due poemi giunti a noi: L'illiade e l'odissea di Omero.

Essi si presentano come una forma di intrattenimento, ma il realtà al loro interno ci sono informazioni sulle idee, la navigazione, l'origine del mondo, cioè insegnamenti e/o spiegazioni.




Nei poemi omerici compare il concetto di aretè, ossia la virtù nel senso di abilità o capacità, quindi esistono diverse aretè.
-Nell'Odissea narra le avventure di Ulisse, il quale utilizzerà l'astuzia e l'intelligenza per compiere gli episodi, qui prevale l'aretè dell'intelligenza
-Nell'Illiade invece si pone l'assedio della città di Troia, e qui troviamo l'aretè guerrieradove gli eroi sono modelli da seguire.