lunedì 29 gennaio 2018

Istruzione ed educazione nell'antico Egitto

Nella civiltà egiziana si manifesta lo stesso fenomeno che abbiamo incontrato in quella sumero-babilonese: lo stretto legame tra cultura, educazione, religione e potere politico.
Secondo gli Egizi il destino è nelle mani degli dei, ai quali è inutile opporsi. 
Intorno al duemila a.C. cominciarono a svilupparsi in Egitto le vere e proprie scuole: le Case del libro, dove i ragazzi ricevevano l'istruzione primaria, apprendendo la scrittura dei geroglifici. Dopo questa prima istruzione solo i figli delle famiglie più nobili potevano proseguire gli studi, potevano addirittura studiare in compagnia dei membri della famiglia reale, in quella che veniva chiamata scuola reale, dove si imparava la scrittura ieratica, tipica scrittura egiziana.
In questa scuola reale si scriveva su rotoli ricavati da piante chiamate papiri.
I figli degli artigiani potevano ricevere solo una formazione di tipo professionale.
Le scuole di grado più alto erano chiamate Casa della vita, con qualche forzatura possono essere paragonate alle nostre università, perchè in questi luoghi non solo si trasmette il sapere ma si produce anche cultura e conoscenza.

Le civiltà sumero-babilonese e le prime scuole

Le prime scuole della storia sorsero probabilmente nell'antica Mesopotamia: erano attive già dalla metà del terzo millennio a.C., forse anche prima ma non esistono documenti che ci permettano di saperlo.
Inizialmente nella società sumero-babilonese l'istruzione veniva impartita nei templi ed era una forma di iniziazione riservata a chi doveva rivestire un ruolo religioso e politico.
I sacerdoti mesopotamici svilupparono conoscenze di carattere matematico, medico e astronomico-astrologico. 
In una fase successiva lo sviluppo della società richiedette un numero maggiore di persone in grado di leggere e scrivere: nacque così la figura dello scriba, la cui formazione si svolgeva in locali separati dal tempio ed era affidata ad una persona specializzata che non apparteneva più all'ambiente religioso. Scriba significa "colui che scrive sulle tavolette" e le scuole venivano chiamate Case delle tavolette.
Con la comparsa degli scribi l'educazione si sdoppiò in due percorsi: una superiore per i sacerdoti e l'altra per gli scribi. Per istruire gli scribi nacque la scuola, con i caratteri che conosciamo ancora oggi: ambienti, insegnanti, discipline, metodi e libri.

Dall'oralità alla scrittura

La scrittura sancisce il passaggio dalla preistoria alla storia vera e propria: da quel momento esistono documenti scritti che ci permettono di conoscere il passato.
Prima della scrittura nelle comunità primitive sono esistite alcune forme di comunicazione tramite segni dipinti o incisi.
In un mondo senza scrittura però le conoscenze corrono il rischio di essere perdute, perchè sono affidate solamente alla trasmissione orale.
La scrittura invece permette di creare un archivio stabile di conoscenze che è più facile da tramandare di generazione in generazione. 
Inizialmente la scrittura era patrimonio della casta sacerdotale, perchè per la sua difficoltà era considerata un dono divino e quindi riservata a chi con gli dei mantiene un rapporto più stretto.
Saper scrivere e leggere è una capacità che si apprende e perciò con l'invenzione della scrittura ha avuto inizio anche l'istruzione o educazione formale, in passato riservata solo alla casta sacerdotale e per i giovani venivano creati luoghi appositi, nei quali nacque il concetto di scuola.

Umanità ed educazione

In comunità piccole, come ad esempio quelle degli uomini primitivi, l'educazione dei giovani è sopratutto informale: i giovani imparano guardando gli adulti, ricevendo consigli e mettendosi alla prova. 
Esistono però altre forme di educazione, come ad esempio i miti, sebbene sottoforma di rcconto, i miti forniscono una spiegazione di quanto accade nel mondo.
Oltre ai miti le società primitive ricorrevano ai riti: sequenze di gesti precisi e preordinati che devono ripetere l'armonia voluta dagli dei.
Molto importanti sono i riti di iniziazione: si tratta di riti di passaggio che segnano l'ingresso nel mondo degli adulti, alla fine del rito è presente una cerimonia che sancisce la vera entrata dei giovani nella comunità degli adulti.
Nel corso della storia, ad un certo punto, le conoscenze sono diventate così tante e diverse da rendere difficile il modo di trasmetterle, facendo nascere così il problema dell'educazione.
In una società complessa è sempre più importante prendersi cura della formazione delle giovani generazioni, sotto ogni punto di vista: fisico, psicologico e socioculturale. La cultura infatti si deve imparare.